domenica 31 ottobre 2010

un libro al giorno #17

bastien vivès, la boucherie, vraoum!

12. Elle est belle... elle est belle elle est belle mais qu'est-ce qu'elle est belle... c'est fou. elle est tellement belle...

14-20. Qui ci sono sette tavole superbelle in cui il protagonista insegna a ballare il valzer alla fidanzata. Di fatto ogni tavola di questo fumetto è bella.

notes. bastien vivès è nella top five dei miei fumettisti preferiti. insieme a lui gipi, crumb e poi gli altri due non so, devo ragionarci. la boucherie racconta la fine di una storia d'amore. e quindi è molto triste. che quando una storia d'amore finisce non può che finir male. c'è poco da fare. ciao. vado al cinema.

sabato 30 ottobre 2010

un libro al giorno #16

adolfo bioy casares, l'invenzione di morel, bompiani

17. Stevenson, verso il 1882, annotò che i lettori britannici in genere non apprezzavano le peripezie e pensavano fosse prova di abilità redigere un romanzo senza intreccio, oppure con un intreccio infinitesimale, atrofizzato [Jorge Luis Borges nell'Introduzione].

18. I russi e i discepoli dei russi hanno dimostrato fino alla noia che nessun uomo è impossibile [ancora Borges].

26. […] dimostrerò che il mondo, grazie al perfezionamento della polizia, dei documenti, del giornalismo, della radiotelefonia, delle dogane, rende irreparabile qualsiasi errore della giustizia, e diventa un inferno unanime per i perseguitati. Finora non sono riuscito a scrivere altro che questa pagina, che ieri non prevedevo.

32. (credo che perdiamo l'immortalità perché la resistenza alla morte non ha subito alcuna evoluzione; ogni suo perfezionamento insiste sulla prima idea, rudimentale: mantenere vivo tutto il corpo. Bisognerebbe cercare soltanto la conservazione di ciò che interessa la coscienza).

50. Ho scoperto in me una certa inclinazione a prevedere soltanto le possibilità sfavorevoli.

53. La ragione di questo bisogno di scrivere potrebbe essere il nervosismo.

81. Mi ispirava orrore l'idea di essere invisibile.

95. Le nostre abitudini presuppongono un certo ordine degli eventi, una vaga coerenza del mondo.

145. […] eppure ti amo, e dalla mia dissoluzione ti saluto molte volte.

notes: questo libro è geniale. è la storia di un latitante argentino che fugge su un'isola abitata da proiezioni. proiezioni di persone, di luoghi, di cose. l'uomo logicamente si innamora della proiezione di una donna (pare che adolfo bioy casares si sia ispirato a louise brooks nel costruirla). ora, qui andrebbe fatto un ragionamento sulle proiezioni e sul fatto che essendo potenzialmente immortali se ti innamori di una proiezione (evento anche ricorrente, anche al di fuori di quest'isola) sei fottuto. già è difficile disamorarsi delle persone in carne e ossa con tutti i difetti che hanno. in più, una proiezione, per quanto amore le dai, non può ricambiare. non è nemmeno colpa sua. una proiezione non ha sentimenti. a dirla con gertrude stein, una proiezione è una proiezione è una proiezione è una proiezione.

venerdì 29 ottobre 2010

un libro al giorno #15

capucine et libon, sophia libere paris, shampooing

0. "Les auteurs tiennent à remercier: Michèle Mercier, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Xéna la guerrière, Fred Tébo et Hulk Hogan qui ont été les directrices de conscience de cet ouvrage, ainsi que toutes les femmes qui se battent au quotidien avec leurs poings ou avec les mots".

notes: anni fa, all'uscita di kill bill intervistai uma thurman. le chiesi a quale eroina si fosse ispirata per fare the bride. rispose: clint eastwood e bruce lee.

giovedì 28 ottobre 2010

un libro al giorno #14

chase jarvis, seattle 100. portrait of a city, new riders

notes: it's my sister's gift, me l'ha portato stamattina da new york. chase jarvis lo presentava li, nell'albergo dov'era lei. e visto che è una vita che non faccio che dire che andro' a vivere a seattle, mia sorella è andata alla presentazione, ha comprato il libro, l'ha fatto autografare per me, e me l'ha portato. l'ultima volta che ha fatto una cosa del genere avevamo io sette anni e lei otto, io volevo andare a un concerto di rino gaetano ma avevo la varicella. è andata lei al mio posto e mi ha portato una cartolina di rino gaetano autografata per me. per la seconda volta nella mia vita, mi commuovo.

mercoledì 27 ottobre 2010

un libro al giorno #13

nadja, l'homme de mes reves, cornelius

32. "Quand est-ce que j'ai commencé à etre accro?"

54. "Ça vou est déjà arrivé, vous, d'etre à coté de vous-meme, de le savoir, et de continuer sans pouvoir vous retrouver?"

100. "Ça t'arrive, toi, de rever des trucs tellement réamistes que tu as l'impression que c'est vraiment arrivé?"

159. "Les gens, ils croient toujours qu'on peut tout expliquer..."
"... c'est comme l'amour, mon vieux... on comprends pas mais on n'y peut rien".

notes: questo fumetto è bellissimo. è la storia di una tizia che si ritrova incastrata in una storia di merda. con le storie d'amore ogni tanto capita, storiacce in cui anche a voler cercare non c'è niente di buono. un giorno ho chiesto a sebastiano vassalli della storia tra la aleramo e campana, e lui mi ha detto che come storia faceva schifo, che la aleramo c'aveva solo sofferto, che non era una bella storia nemmeno nei ricordi, e nemmeno poetica. ci sono storie d'amore che fanno schifo e basta. per chi si chiedesse come faccio a trovare il tempo per leggere un libro al giorno: ho l'insonnia. mi sveglio tra le quattro e le cinque del mattino e non mi riaddormento più. e allora leggo.

martedì 26 ottobre 2010

un libro al giorno #12

d.h. lawrence - hunt emerson, l'amant de lady chatterly, albin michel

16. Una vecchia signora a Lady Chatterly: "Je suppose que si l'amour disparaissait autre chose prendrait sa place... la morphine, peut-etre..."

49. Lady Chatterly, sgamata dal marito: "Mon dieu... quelle affaire!"

55. Mellors a Lady Chatterly: "... Le chevalier du Guesclin souhaite bonne nuit à dame typhique... il est un peu triste, mais le coeur plein d'espoir..."

notes: albo comprato a tre euro in un'orrenda libreria dalle parti di montparnasse. la libreria era veramente brutta, ci sono entrata solo perché ero arrivata al cinema in anticipo e vagavo annoiata senza meta. l'ho trovato, l'ho comprato, l'ho letto e l'ho trovato bellissimo. ben sceneggiato, ben disegnato, e fa ridere moltissimo. viva emerson. viva lady chatterly.

lunedì 25 ottobre 2010

un libro al giorno #11

brian wood - kristian donaldson, supermarket, milady graphics

13. "Béni soit le xanax".

19. Tavola bellissima della città di notte.

60. "Il n'y a plus de disquaires en périphèrie".

72. "Je m'en fous, pétasse!"

notes: gran bel fumetto superpop comprato oggi alla librarie super héros, al 175 di rue de saint martin. libreria fichissima. avrei comprato tutto.

domenica 24 ottobre 2010

un libro al giorno #10

jean giraud - moebius, il mio doppio io, deriveapprodi

8. "Ma come si fa a parlarne senza mostrare le immagini?" (Ferruccio Giromini nell'Introduzione)

25. "Io per le date sono un disastro. Non mi piace la gente che ricorda troppo bene le date. I ricordi messi in scala, come la memoria, per me non sono davvero mai al loro posto. La data è l'imprecisione del ricordo. Si mettono le date per mettersi a posto la coscieza. (...) Per evitare di parlare dell'essenziale, di cio' che dura al di là delle date. Per girare intorno all'argomento. (...) Per creare un legame fittizio col lettore, per permettergli di situarsi. (...) Datare come barare, sapendo bene che la vita non si misura col metro del tempo che passa, bensi con quello dell'uso che se ne fa".

28. "Augusto Ferdinando Moebius era un astronomo e matematico tedesco dell'Ottocento. Gli devo qualche scusa. Ho finito per rubargli il posto nelle colonne del dizionario dei nomi propri. (...) Infatti, poiché nel frattempo il fumetto si è conquistato qualche grado di nobiltà e io qualche titolo di merito, se oggi cercate lo scienziato Moebius sul dizionario francese troverete invece, chiedo scusa, me: Moebius, ovvero Giraud (Jean)".

29. "Il disegnatore è padrone del gioco e della prospettiva. Puo' far tutto".

32. "Un artista puro è una persona che organizza la propria vita in modo da poter godere di momenti di latenza e di preparazione. Di momenti di nullafacenza. (...) A causa di costrizioni materiali, alcuni pittori, anche tra i più geniali, si lasciano influenzare dalla mentalità, dalla morale, dai concetti di attività, virilità, normalità. Si mettono a lavorare dal mattino alla sera senza trovare più il tempo di non far nulla. Adesso sappiamo che vi sono pittori in grado di eseguire opere assolutamente magistrali in trenta secondi. Nessuno parla mai del tempo infinito che ci è voluto per preparare quei trenta secondi di azione intensa. Il tempo della creazione non è quello del gesto".

39. "Da bambino, disegnavo. Se mi avessero regalato una tromba di legno, magari sarei diventato Miles Davis".

41. "Il mio disegno ha due caratteristiche: la prima è l'uso dell'errore (...). La seconda è disegnare senza sapere dove vado a parare".

43. "Ho imparato a dar fiducia a quella parte di me cui non ho un vero e proprio accesso ma che organizza le cose in modo magico".

64. "Da bambino, non ho perso tutto, ma non ho nemmeno ritrovato tutto".

68. "I comportamenti patologici dei genitori sono spesso nefasti. Ma si potrebbe anche dire che forniscono buoni strumenti di percezione e una solida obiettività".

78. "A quindici anni, la grande domanda che mi ponevo non era sapere cosa sarebbe stato di mia madre, ma: 'Dovro' tagliarmi il ciuffo a banana, oppure no?'".

79. "Senza il disegno, non sarei diventato quello che sono".

87. "Frequentare le Arti applicate invece di andare in fabbrica, e poi passare il servizio militare disegnando invece di maneggiare le armi, ha scatenato in me una specie di estasi della differenza. Se il disegno poteva questo, poteva tutto".

107. "Il fumetto è un'arte del disegno. (...) nel fumetto si è più disegnatori di quanto non lo si sia mai stati in precedenza nella storia dell'arte. (...) Perché bisogna disegnare tutto senza modelli e a memoria. E il disegno deve essere ricco, vivo, avere il senso e tutta la complessità del reale".

114. "Morris, l'autore di Lucky Luke, racconta che a scuola, mentre i suoi compagni disegnavano sui margini del quaderno, lui si distingueva per disegnare direttamente in mezzo alla pagina. Il disegno occupava già tutto lo spazio".

145. "Non smetti mai di dire che vorresti fare dell'altro, ma questo altro non si vede mai arrivare. Fallo! E poi ne riparliamo".

146. "Il fumetto è un'attività solitaria che si confronta di continuo con il giudizio del gruppo".

155. "Nella mia concezione schizofrenica del mondo, sposarmi e avere dei figli era un atto totalmente surrealista".

notes: dice gloria che dovremmo passare più tempo coi bambini. qu
ando me l'ha detto non mi era sembrata una cosa importante. è dopo cinque giorni coi miei nipoti che ho capito che andarsene in giro coi bambini è come stare coi peanuts. dicono cose geniali. tutto il tempo. oggi, in metropolitana, il piccolo dice al grande: come compito per le vacanze devo recensire un film. il grande gli spiega: non è complicato, devi scrivere cosa ti è piaciuto e scriverlo in modo che alla gente venga voglia di vedere il film. il piccolo, poco convinto: sei sicuro? il grande: si, si, la gente prima di andare a vedere un film legge le recensioni, fanno tutti cosi. il piccolo: tutti tranne noi.
il che mi fa riflettere sulla presunta inutilità di tutto questo mio leggere e scrivere. cio' detto questo libro di moebius, a parte qualche deriva spirituale di troppo, è proprio bello. questo libro è bello e anche miracolato. da più di dieci anni risiedeva nello scaffale della mia scrivania dei libri che non ho letto né mai leggero'. è casuale il fatto che un libro finisca li o da un'altra parte della casa. statisticamente pero' le probabilità che io legga un libro che sta in quello scaffale sono scarsissime. il miracolato ce l'ha fatta solo perché porto i nipoti a vedere la mostra di moebius, e da brava nerd ho pensato fosse il caso di leggerlo. tante volte mi fanno qualche domanda.

sabato 23 ottobre 2010

un libro al giorno #9

heinrich boll, l'onore perduto di katharina blum, einaudi

5. "quanto a lei personalmente, tra le 12,15 e le 19,00 era andata vagando per la città in cerca di rimorsi, ma non ne aveva trovati"

6. "se in questo racconto qualcosa dovrà scorrere, non sarà certo sangue"

30. "La durata dell'interrogatorio si spiega con la sorprendente pedanteria con cui Katharina Blum controllava ogni frase, si faceva leggere ogni parola messa a verbale. Ad esempio il verbo 'molestare' del paragrafo precedente era stato prima verbalizzato come 'scherzare', nella forma 'si mettevano a scherzare con me': cosa a cui Katharina Blum si ribello', difendendosi energicamente. Si giunse a vere e proprie controversie linguistiche tra lei e i procuratori (...) perché lei sosteneva che scherzare è un atto bilaterale, molestare invece un atto unilaterale, e di un atto unilaterale si era in effetti sempre trattato. Quando i funzionari le dissero che tutto quello non era poi cosi importante e che era colpa sua se l'interrogatorio durava più del normale, lei disse che non avrebbe firmato nessun verbale in cui, anziché di molestare, si parlasse di scherzare. La differenza, per lei, era essenziale, e uno dei motivi per cui si era separata dal marito era appunto che lui non aveva mai scherzato, con lei, ma l'aveva sempre molestata".

93. "Non soltanto vogliamo che qui scorra meno sangue possibile, ma anche la descrizione della violenza fisica, se proprio non si puo' evitare del tutto, dev'essere almeno ridotta al minimo imposto dai doveri della cronaca".

94. "Perché a un tratto il tuo studio ti appare cosi orribile, quasi disordinato e sporco, benché non vi si possa scoprire un granello di polvere e tutto sia al suo solito posto? Che cosa rende improvvisamente tanto odiose le rosse poltrone di cuoio in cui si sono trattati tanti buoni affari e condotte tante conversazioni confidenziali, dove si puo' sedere veramente comodi e ascoltare musica? Che cosa rende disgustosi perfino gli scaffali dei libri e sospetto lo stesso Chagall, con firma autografa, che pende alla parete e ora sembra addirittura un falso eseguito dallo stesso artista? Posacenere, accendino, flacone del whisky: che cosa abbiamo contro questi oggetti innocui, anche se costosi? Che cosa rende cosi insopportabile una giornata antipatica dopo una notte antipaticissima, e tende a tal punto i rapporti tra vecchi amici, che quasi ne sprizzano scintille? Che cosa abbiamo contro i muri di fibra ruvida che, tinteggiati d'un giallo tenue, sono ornati di disegni moderni, contemporanei?"

104. "Ci si occupa degli industriali, degli anarchici, dei direttori, dei rapinatori e degli impiegati di banca, ma chi si occupa dei nostri valorosi combattenti sul fronte del magnetofono? (...) Possibile che nessuno immagini a che prova vengono sottoposti tanti orecchi innocenti, tra crème caramel e pornografia spinta? S'invitano i giovani a seguire la carriera del pubblico impiego: e poi a chi li si lascia in balia? Agli sporcaccioni telefonici. Ecco finalmente un campo dove Chiese e sindacati potrebbero collaborare. Se non altro, si potrebbe studiare un programma culturale per ascoltatori telefonici clandestini. Nastri magnetici con lezioni di storia. Non è che costi tanto".

138. "Non siamo giunti all'integrazione, ma alla contraddizione. E ci permettiamo allora di chiedere: perché mai?"

notes: io non me lo ricordo quando e perché ho comprato questo libro. e non mi ricordo nemmeno se ho mai visto il film (ma non credo). è la storia di katharina blum, ventisettenne che uccide un giornalista perché autore di una campagna diffamatoria nei suoi confronti. libro strabello, ma è anche superfluo dirlo. nel frattempo continuo a pensare ai dieci libri fondamentali, e sono arrivata quasi a cinque. dice mio nipote che il suo film preferito è sempre l'ultimo che ha visto e gli è piaciuto. perché magari un film che ti è piaciuto molto dieci anni fa, lo rivedi adesso e non ti piace più. forse c'ha ragione. forse i dieci libri dovrei cercarli tra gli ultimi letti. pas facile. eh no.

venerdì 22 ottobre 2010

un libro al giorno #8

taniguchi & kawakami, gli anni dolci 1, rizzoli lizard

notes: questo libro è tutto bello per cui niente numeri di pagine a questo giro. l'ho letto oggi per lavoro, e di corsa. lo rileggero' con calma. in effetti taniguchi andrebbe letto e riletto tutto quanto. in questo computer parigino non riesco a trovare le o e le i accentate. ne faremo a meno. ciao ciao.

giovedì 21 ottobre 2010

un libro al giorno #7

milena agus, mal di pietre, nottetempo

7. "Se io non ti incontrero' mai,
fa' che senta almeno la tua mancanza".
Lo pensa un soldato nel film La sottile linea rossa

11. "e andava in chiesa a chiedere a Dio perché, perché era cosi ingiusto da negarle la conoscenza dell' amore, che è la cosa più bella, l'unica per cui valga la pena di vivere una vita in cui ti alzi alle quattro del mattino per le faccende domestiche e poi vai nei campi e poi a scuola di ricamo noiosissimo e poi a prendere l'acqua da bere alla fontana con la brocca in testa e poi stai sveglia una notta intera ogni dieci per fare il pane e poi tiri su l'acqua dal pozzo e poi devi dare da mangiare alle galline".

16. "Nel letto alto la notte nonna si rannicchiava il più lontano possibile da lui tanto che cadeva spesso per terra e quando nelle notti di luna dagli scurini delle porte che davano sulla lolla penetrava la luce e illuminava la schiena di suo marito, lei ne aveva quasi spavento, di questo estraneo forestiero che non sapeva se fosse bello o no tanto non lo guardava e tanto lui non la guardava. (...) Del resto nonno non tento' mai di avvicinarla e se ne stava anche lui cosi' rattrappito sull'altra sponda, corpulento com'era, che più volte cadde e erano tutti e due sempre pieni di lividi".

21. "Non hanno mai avuto un diverbio e neppure si sono davvero parlate, ma si sono fatte compagnia, giorno dopo giorno, un po' come veniva".

24. Qui c'è una pagina bellissima in cui finalmente il nonno e la nonna, anche se non si amano, trovano un modo per non essere estranei. Troppo lunga da ricopiare.

26. "E nonna sempre si chiedeva com'è strano l'amore, che se non vuole arrivare non arriva con il letto e neppure con la gentilezza e le buone azioni ed era strano che proprio quella, che era la cosa più importante, non ci fosse verso di farla venire in nessun modo".

32. "Pero' ormai lei aveva imparato a leggere e scrivere ed era tutta una vita che scriveva di nascosto. Poesie. Forse pensieri. Cose che le succedevano, ma un po' inventate".

37. "Baciamo i nostri sorrisi?"

45. "Mamma amava mio padre in silenzio da un sacco di tempo e di lui le piaceva tutto, perfino il fatto che era suonato come una campana e compariva sempre con davanti il dietro dei maglioni e non si ricordava mai che stagione era e portava le magliette estive fino a quando si beccava la bronchite e dicevano che era matto e le ragazze, nonostante fosse bellissimo, non volevano starci per tutte queste cose e soprattutto perché quella pazzia non era alla moda di allora e tutto sommato neppure la musica classica in cui era un genio. Invece mamma per lui si svenava".

58. "E insomma, cosa possiamo saperne, davvero, anche di quelli più vicini".

94. "E la nostalgia è una cosa triste, ma anche un po' felice".

104. "Secondo mamma, infatti, in una famiglia il disordine deve prendere qualcuno, perché la vita è fatta cosi', un equilibrio fra i due, altrimenti il mondo si irrigidisce e si ferma. Se la notte noi dormiamo senza incubi, se il matrimonio di papà e mamma è sempre stato senza scosse, se mi sposo con il mio primo ragazzo, se non abbiamo crisi di panico e non tentiamo di suicidarci, né di buttarci dentro i cassonetti della spazzatura, o di sfregiarci è merito di nonna, che ha pagato per tutti. In ogni famiglia c'è sempre uno che paga il proprio tributo perché l'equilibrio tra ordine e disordine sia rispettato e il mondo non si fermi".

119. "Non smetta di immaginare. Non è matta. Mai più creda a chi le dice questa cosa ingiusta e malvagia. Scriva".

notes: quest'estate con i miei si parlava di libri e a un certo punto ho detto che io mal di pietre non l'avevo letto. che non avevo letto mai niente di milena agus. e mio cognanto m'ha detto: non è possibile, con il lavoro che fai non è possibile, non puoi occuparti di libri e non averlo letto, e cosi via. questa cosa me la sono ricordata ieri mentre facevo la valigia per parigi e allora l'ho buttato dentro insieme al resto e oggi l'ho letto e mi è piaciuto moltissimo e anche se avrei dovuto leggerlo prima sono contenta di averlo letto oggi in metropolitana a parigi che quando si è fuori dall'italia i libri italiani sembrano sempre più belli e mentre leggevo pensavo che uno forse i libri italiani li dovrebbe leggere sempre fuori dall'italia e poi finito il libro ho iniziato a pensare a dieci libri usciti negli ultimi anni che a occuparsi di libri uno non puo' non avere letto. ma sono ancora ferma a due.

mercoledì 20 ottobre 2010

soldi spesi bene #1

come ho speso in un sol giorno i novantacinque euro guadagnati vendendo libri da mel:

12 euro - j.m. coetzee, vergogna
27 euro - domestica
1 euro - posteggiatore abusivo dell'auditorium
22,50 euro - bob dylan, the witmark demos: 1962-1964
20 euro - benzina
2 euro - angelo mai
1 euro - posteggio via cavour
1 euro - giornale
10 euro - dvd per mia nipote

(che in tutto fa 95,50 - lo so, ma cifra tonda era complicato)

un libro al giorno #6

françoise sagan, toxique, barbès

8. Qui c'è il primo di una serie di disegni bellissimi.

17. "Mi batte il cuore, come si suol dire".

21. "Ci sono cinque o sei persone con le quali preferirei passare il mio tempo, lo confesso, e questo dà una sorta di condiscendenza alle mie relazioni".

23. "Ma ormai mi sembra che gli unici rapporti felici con me stessa, a parte gli altri o qualche momento di esaltazione e di benessere che la natura procura, non potranno essere che letterari".

25. "Adoro scrivere,"

31. "Tutto quello che faccio per me è contro di me".

41. "Credo di non essere più innamorata di nessuno.

- Questa terribile constatazione merita un capoverso".

54. "Invece di questo piccolo diario, forse dovrei dedicare la mia attività letteraria a qualcos'altro".

57. "Ah, come mi annoio".

73. "Io che mi sento la giovinezza in persona. In effetti non sono invecchiata,"

90. E qui c'è disegnato un bellissimo teschio.

notes: che bravi quelli di barbès che pubblicano i libri della sagan. il tubino nero mi era piaciuto moltissimo, e ho letto anche toxique. scritto nel '57, è un diario scritto e disegnato dopo un ricovero in ospedale per disintossicarsi. se si fossero conosciute, françoise sagan e britney spears sarebbero diventate di certo grandi amiche.

martedì 19 ottobre 2010

perché vendo i libri da mel

1. perché casa mia è meno di quaranta metri quadri ed è interamente ricoperta di libri. qualche anno fa ho preso uno studio in affitto a trastevere con l'idea di fare spazio a casa. è stato come cercare di svuotare il mare: lo studio adesso è pieno tanto quanto casa; il poco spazio ricavato l'ho riempito con un letto che è grande quanto la stanza da letto e per rispondere al cellulare posizionato nell'unico posto dove c'è campo ci devo camminare sopra; nuovi libri hanno sostituito i vecchi e sono di nuovo punto e a capo.

2. perché l'anno scorso mentre cercavo un libro su bob dylan nello scaffale più alto della libreria m'è cascato chronicles hardcover in faccia e quasi mi rompevo il naso.

3. perché ricevo una media di quattro libri al giorno.

4. perché a scrivere di libri si fa la fame. e vendere qualche libro è un modo per arrotondare restando comunque nel settore.

5. perché ci sono dei libri che per come sono brutti non li puoi nemmeno regalare.

6. perché infatti i libri belli mica li vendo.

7. perché il tempo non è relativo e anche se smettessi di dormire e mangiare non riuscirei mai a leggere tutti i libri che ho.

8. perché quando ho iniziato a vendere i libri da mel ero in società con l'amato. io trovavo la cosa anche romantica, lui lo faceva solo per soldi. come dargli torto.

9. perché i soldi che guadagno vendendo libri io li spendo benissimo.

un libro al giorno #5

françoise sagan, il tubino nero, barbès

8. "Non ci vestiamo per fare colpo sulle altre donne o per far loro rabbia. Ci vestiamo per spogliarci. Un abito è davvero un abito solo quando un uomo ha voglia di potervelo togliere. E dico togliere, non strapparlo via con grida di orrore..."

15. Qui inizia un articolo bellissimo su Yves Saint Laurent.

16-17. "E una sera, durante una festa, annunciammo in modo trionfale ai nostri amici, e alle nostre conoscenze lì riunite, che ne avevamo abbastanza di lavorare come bestie da venticinque anni, che io e lui avevamo rispettivamente quarantaquattro e quarantacinque anni, e che da anni, quindi, portavamo sulle spalle dei fardelli e delle responsabilità terrificanti, incompatibili con il nostro ideale di vita e con il nostro carattere, e che saremmo partiti insieme la settimana successiva per dormire in una capanna sotto il sole, e non saremmo tornati mai più".

17-18. "È questo oscuro senso del dovere che ci siamo confessati il pomeriggio di quella domenica lì, quella domenica di pioggia in cui eravamo seduti, soli per la prima volta, nella magnifica casa di Yves Saint Laurent e Pierre Bergé dove ogni dettaglio è un'opera d'arte, e dove Yves Saint Laurent mi riceveva con un completo e una cravatta scuri 'l'unica cosa che posso mettere - dice - passati i quarant'anni'.
Ci sedemmo un po' impacciati di noi stessi, l'imbarazzo unito alla voglia di ridere, mentre mi dicevo dimentichiamo Yves e pensiamo a Saint Laurent".

27. "la moda è ciò che passa di moda..."

33. Qui comincia la storia dell'amicizia tra Françoise Sagan e l'indossatrice Bettina Graziani.

37. "Credo sia sufficiente dire che alla nostra rispettabile, o rispettata, età, noi ci auguriamo e ci consigliamo a vicenda soltanto la passione e l'imprudenza. E questa è la prova di una salda amicizia.
Più superficialmente, abbiamo tre cose in comune: un cane, una frangia e la risata facile (la seconda serve di solito a dissimulare la terza)".

39-40. "E poi è diventato raro e delizioso parlare di un personaggio che è anche una persona".

45. "Si dice che una donna si veste per il suo entourage, per gli uomini, per gli amici. In realtà è per sé che si veste. Per sentirsi bene e per avere un atteggiamento di conquista che le dà davvero l'impressione di essere in forma. Ma ci sono dei giorni in cui ci sentiamo giù e qualunque cosa indossiamo è sbagliata. Meglio scegliere un vecchio maglione, o una vecchia gonna. Insieme a questi vecchi complici sappiamo che passeremo più o meno inosservate, ma ci sentiremo a nostro agio".

92. "Non riesco ad ascoltare le persone che dicono le poesie. Mi ha sempre messo a disagio. Ce le leggiamo un po' da soli, no?"

95. "Il giorno che si decideranno a pagare gli autori e gli attori avremo una televisione molto buona".

96. "Ma preferisco stare da sola con i dischi invece che con le persone che tossiscono o che si muovono. Si rischia di restare incantati dal brufolo sulla nuca di una persona o da qualcos'altro, e veniamo distratti da tutto".

notes: ho iniziato a leggere françoise sagan a quindici anni e non ho mai smesso. stamattina ho preso questo il tubino nero che avevo da qualche parte, intonso. è una raccolta di articoli pubblicati su vogue e simili. ho iniziato a leggere e ho trovato subito zelda, un articolo intero su zelda fitzgerald. i casi della vita.

lunedì 18 ottobre 2010

un libro al giorno #4


edmund wilson, memorie della contea di ecate, bookever

18. "«Io non sono mai stato un gran moralista» disse Clarence «e certo il mio è solo un punto di vista pratico, terra terra»".

31. "È strano che, sebbene vi siano state donne famose come romanziere o poetesse liriche, e qualche pittrice di un certo interesse, nessuna donna si sia distinta nel campo della musica..."

41. "... veramente non so più nemmeno chi viva nella Contea di Ecate..."

130. "«... bisogna che ci sia dello sperpero, suppongo, per avere un'arte veramente grande»".

228. "Mentre lei era nel bagno riflettei con un certo distacco che nelle nostre principali scene d'amore c'era stato sempre qualcosa di storto; il grande letto inglese coperto dal lenzuolo; il materasso nudo nel mio che sapeva di rinchiuso; oggi la calura opprimente".

273. "Il suo modo di prendere l'amore era solenne com'era appassionato e dolce. Ma eravamo a metà del pomeriggio; io stavo per andarmene in ferie; e, mentre lasciavo la casa, fui lieto di sentire che non l'amavo tanto".

278. "... ma noi due, con tutte le nostre fantasie romanzesche, non avevamo mai potuto condividere un mondo".

notes: wilson era un buon amico di fitzgerald. faceva il critico, e anche i suoi racconti sono belli. la "contea di ecate" del titolo è la new york di inizio novecento, abitata da zelda e scott, dorothy parker, wilson, e altra bella gente che beveva, scriveva e se la spassava. la principessa dai capelli d'oro, è il migliore dei racconti, più vicino a updike che a fitzgerald. è la storia di un uomo che si racconta di essere molto poetico, sentimentale, innamorato delle sue donne, quando invece non lo è. per quanto misogino possa essere uno scrittore, le ragazze ne escono comunque molto meglio.

domenica 17 ottobre 2010

un libro al giorno #3


tardi, le straordinarie avventure di adèle blanc-sec, rizzoli lizard

17. "«Ah ah ah. Ci vogliono proprio gli americani, per bersi questa storia dell'uccello preistorico!»"

113. "«Sono lampi! Un temporale, con la neve?»
«È per fare atmosfera.»
«La natura fa le cose per bene... Non ha letto Mary SHELLEY?»"

120. "«È la seconda volta che cercano di ammazzarmi, stasera... Che faccio, torno a dormire o sto sveglia?»"

124. "La nostra eroina si avvia tristemente, con grande disappunto, per le vie innevate. Ma tutta presa dalle sue amare riflessioni, non si avvede dell'ombra che la minaccia...
«Ci sono giorni in cui l'unica sarebbe restare a letto!»"

156-157. Qui ci sono cinque magnifiche vignette in cui Adéle Blanc-Sec fuma una sigaretta (anche nelle pagine 119, 125, 126 e 178). Nel film, che peccato, non fuma mai.

162. Qui ci sono tre belle vignette della mummia che scappa.

167-169-193. Qui c'è disegnata la discussa scena del Titanic (da me e Aidi al cinema): nel fumetto Adèle Blanc-Sec non ci sale sul Titanic, sfuggendo così al naufragio. Adèle a bordo del Titanic è solo un finale di film, messo lì perché in qualche modo i film debbono finire (con gran fastidio di noi lettori di fumetti, che tanto amiamo la serialità).

178. "«Ho un'idea!»

«Sentiamo!»

«Ci pensi: che può fare una mummia che si risveglia a Parigi, dopo 25 secoli di riposo?»

«Un bel niente! Dev'essere fin troppo spaesata, poverina. O magari va allo Zeyer, a bersi un assenzio Picon...»

«NO! CERCA UNA PIRAMIDE! Giusto?»

«Ma dai!»"


191. Qui Adèle muore. Sul serio. Ma poi tanto ritorna in forma di mummia.


notes: il libro ce l'avevo da giorni nella pila dei fumetti da leggere. l'ho letto solo ieri notte, dopo avere visto il film di besson al cinema. il film è mezzo bello - è bella la metà in cui le mummie si animano - il fumetto è tutto bello. la sceneggiatura è un mash-up di due (la prima e l'ultima) delle quattro storie che ci sono nel libro. non si capisce perché, ma i film presi dai fumetti sono sempre più brutti.

sabato 16 ottobre 2010

un libro al giorno #2

sophie dahl, l'uomo dagli occhi danzanti, donzelli

21. [...] e cantava Bob Dylan stonando ma con tutta l'anima... Qualche volta si prendeva troppo sul serio. Ma il suo modo di corteggiare era leggendario e con un tocco alla Byron.

27. Il suo amato compariva sulla soglia della camera da letto. «Sono pazzo di te», annunciava. «Che fortuna», diceva lei. Poi la stracciava in una partita di Scarabeo e lei diventava furiosa e decisamente intrattabile.

33. Quando l'estate diventò un noioso autunno, lui fece un passo falso e le spezzò il cuore.

41. Qui la protagonista va a New York, a dimenticare, e c'è disegnata una bellissima Statua della Libertà.

52. «Ohhh, io ci provo a essere carina ma...»

53. Qui c'è un bel ritratto della protagonista, Pierre, coi capelli blu e rossi, molto triste.

78-79. «Io ti amo, è orribile e odioso, ho cercato in tutti i modi di evitarlo, ma è così e basta», disse lei. «Che fortuna», disse lui, e se la strinse tra le braccia come se non l'avesse mai lasciata.

notes: l'autrice, sophie dahl, è la nipote di roald dahl, ed è anche modella, giornalista, attrice, autrice di altri due libri oltre questo. la storia è bella, le illustrazioni (di annie morris) anche di più. forse a new york dovrei andarci anch'io. magari serve. magari no.

venerdì 15 ottobre 2010

un libro al giorno #1


joe boyd, le biciclette bianche, odoya

5. So Sunday sat in the Saturday sun
And Wept for a day gone by.

[Così la domenica sedette nel sole del sabato
e pianse per un giorno ormai passato.]

Nick Drake

14. Eravamo ragazzi coscienziosi della media borghesia. […] La borghesia, per la sua cultura, può solo prendere in prestito dal basso e dall'alto, e l'America non ha mai avuto molta cultura "alta".

68. Quando Dylan pubblicò 'Bringing It All Back Home' quella primavera, spianò la strada a tutti.

129. Qualcuno gli chiese se ne era valsa la pena; lui disse: «No, ma quasi».

201. Bryter Layter è uno dei miei album preferiti, un disco che mi posso sedere ad ascoltare senza che mi venga il desiderio di rifare questo o quello.

249. La madre di Jimi Hendrix, durante la Seconda guerra mondiale, era una campionessa di ballo a Seattle. Sposò Al Hendrix prima che lui si imbarcasse con la marina mercantile. Quando arrivò il Victor Day (15 agosto 1945), lei era già abituata alla pazza gioia: il matrimonio non aveva mai funzionato e i bambini stavano con Al. Entrava di nascosto in casa dalla finestra della camera da letto mentre tornava dal bar per coccolare il piccolo Jimi, puzzava di alcool e di profumo da poco e se ne andava prima dell'alba. Morì di tubercolosi a ventisette anni, la stessa età in cui suo figlio prese le pillole mortali.

257. Qui c'è una foto bellissima di Angela Davis.

274. E per quanto mi riguarda, ho imbrogliato. Non mi sono mai sballato davvero. Diventai l'eminenza grigia che volevo essere e confuto almeno un mito degli anni Sessanta: che io ci fossi e che io ricordi davvero.

notes: questo libro è bellissimo. fondamentale per chi ama bob dylan, jimi hendrix, nick drake, sandy denny, i pink floyd, la cultura pop inglese e americana, gli anni sessanta, la musica e un sacco di altra bella roba.

ci riprovo

pensavo: se scrivo di un libro al giorno forse riesco a vincere la pigrizia.
io lo so che tanto poi non ce la faccio (a scrivere di un libro al giorno, o a leggere un libro al giorno), però ci provo. sai mai.
comincio tra un po'.

sabato 9 ottobre 2010

real life is always the best choice

e anche oggi le serie tv hanno avuto la meglio: molto streaming, pochissimi libri.
da stamattina a oggi mi sono messa in pari con grey's anatomy, mad men e the big c (la settima puntata è bellissima). e ho letto solo due fumetti, entrambi per lavoro.
fumetti letti: dans mes yeux e elle(s) di bastien vivès, che al momento non si schioda dalla mia top 5 dei fumettisti preferiti. e anche se farà tre metri sopra il cielo di moccia a fumetti mi va bene. quantomeno ci caverà fuori qualcosa di buono.
ora potrei andare avanti col libro che sto leggendo da giorni e non riesco a finire (memorie della contea di ecate di edmund white). oppure continuare con le serie tv, e guardare breaking bad.
o magari esco.
ps. se riuscissi ad aggiornare questo blog tutti i giorni sarebbe già qualcosa.