martedì 19 ottobre 2010

un libro al giorno #5

françoise sagan, il tubino nero, barbès

8. "Non ci vestiamo per fare colpo sulle altre donne o per far loro rabbia. Ci vestiamo per spogliarci. Un abito è davvero un abito solo quando un uomo ha voglia di potervelo togliere. E dico togliere, non strapparlo via con grida di orrore..."

15. Qui inizia un articolo bellissimo su Yves Saint Laurent.

16-17. "E una sera, durante una festa, annunciammo in modo trionfale ai nostri amici, e alle nostre conoscenze lì riunite, che ne avevamo abbastanza di lavorare come bestie da venticinque anni, che io e lui avevamo rispettivamente quarantaquattro e quarantacinque anni, e che da anni, quindi, portavamo sulle spalle dei fardelli e delle responsabilità terrificanti, incompatibili con il nostro ideale di vita e con il nostro carattere, e che saremmo partiti insieme la settimana successiva per dormire in una capanna sotto il sole, e non saremmo tornati mai più".

17-18. "È questo oscuro senso del dovere che ci siamo confessati il pomeriggio di quella domenica lì, quella domenica di pioggia in cui eravamo seduti, soli per la prima volta, nella magnifica casa di Yves Saint Laurent e Pierre Bergé dove ogni dettaglio è un'opera d'arte, e dove Yves Saint Laurent mi riceveva con un completo e una cravatta scuri 'l'unica cosa che posso mettere - dice - passati i quarant'anni'.
Ci sedemmo un po' impacciati di noi stessi, l'imbarazzo unito alla voglia di ridere, mentre mi dicevo dimentichiamo Yves e pensiamo a Saint Laurent".

27. "la moda è ciò che passa di moda..."

33. Qui comincia la storia dell'amicizia tra Françoise Sagan e l'indossatrice Bettina Graziani.

37. "Credo sia sufficiente dire che alla nostra rispettabile, o rispettata, età, noi ci auguriamo e ci consigliamo a vicenda soltanto la passione e l'imprudenza. E questa è la prova di una salda amicizia.
Più superficialmente, abbiamo tre cose in comune: un cane, una frangia e la risata facile (la seconda serve di solito a dissimulare la terza)".

39-40. "E poi è diventato raro e delizioso parlare di un personaggio che è anche una persona".

45. "Si dice che una donna si veste per il suo entourage, per gli uomini, per gli amici. In realtà è per sé che si veste. Per sentirsi bene e per avere un atteggiamento di conquista che le dà davvero l'impressione di essere in forma. Ma ci sono dei giorni in cui ci sentiamo giù e qualunque cosa indossiamo è sbagliata. Meglio scegliere un vecchio maglione, o una vecchia gonna. Insieme a questi vecchi complici sappiamo che passeremo più o meno inosservate, ma ci sentiremo a nostro agio".

92. "Non riesco ad ascoltare le persone che dicono le poesie. Mi ha sempre messo a disagio. Ce le leggiamo un po' da soli, no?"

95. "Il giorno che si decideranno a pagare gli autori e gli attori avremo una televisione molto buona".

96. "Ma preferisco stare da sola con i dischi invece che con le persone che tossiscono o che si muovono. Si rischia di restare incantati dal brufolo sulla nuca di una persona o da qualcos'altro, e veniamo distratti da tutto".

notes: ho iniziato a leggere françoise sagan a quindici anni e non ho mai smesso. stamattina ho preso questo il tubino nero che avevo da qualche parte, intonso. è una raccolta di articoli pubblicati su vogue e simili. ho iniziato a leggere e ho trovato subito zelda, un articolo intero su zelda fitzgerald. i casi della vita.

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