lunedì 5 aprile 2010

hemingway vs me stessa

mi sono addormentata di nuovo. mancavano cinque pagine, che ho letto stamattina. la seconda metà di festa mobile però val la pena leggerla. bello il capitolo sullo scrittore che non sa scrivere e dovrebbe fare il critico (nasce una nuova scuola: «senti, se non sai scrivere perché non impari a fare il critico?» «credi che dovrei?» «sarebbe bello. allora sì che potresti scrivere. non avresti più da preoccuparti se non ti riesce o se sei muto e silenzioso. la gente leggerà quello che scrivi e ti farà tanto di cappello.» «credi che potrei essere un buon critico?» «questo non lo so. però potresti essere un critico. ci sarà sempre qualcuno che ti aiuterà e tu sarai in grado di aiutare i tuoi.»). ancora più bello il capitolo su fitzgerald in cui hemingway insieme a un fitzgerald ipocondriaco e che non regge l'alcol parte per lione per recuperare una renault. (scott fitzgerald: «quant'è?» «trentasette e sei.» «qual è la temperatura normale?» «questa.» «sei sicuro?» «sicuro.» «provatela anche tu. voglio essere sicuro.» «quant'è?» «esattamente la stessa.» «come ti senti?» «a meraviglia.» «ringraziamo il cielo che si è risolto così in fretta. ho sempre avuto grandi capacità di recupero»).
mi irritano sempre un po' le pagine in cui hemingway parla male di zelda. ma zelda è zelda e si sapeva difendere da sé.

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