lunedì 2 agosto 2010

cosa leggo

adrienne monnier, rue de l'odeon. la libreria che ha fatto il novecento, :duepunti edizioni
meno bello dell'autobiografia di sylvia beach ma comunque bello. soprattutto lì dove dice: "e mi riferisco a un sentimento generalmente condiviso quando dico che ogni uomo di cultura sente il bisogno di avere una biblioteca personale composta dai libri che ama, poiché questi sono per lui come dei buoni amici. ora, chi mai ammetterebbe in una cerchia di amici fidati dei soggetti importuni o indifferenti? questo è il rischio che si corre quando si acquista un libro che non si è letto. certo, ci si può sbarazzare di quel libro, ma presto si preferirà tenere un volume mal scelto per non doverlo rivendere magari a un decimo del suo prezzo, e anche perché fa arredamento. ma dopo qualche delusione del genere, si lasciano perdere le opere contemporanee e si finisce per scommettere soltanto sui classici". eh già.

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