5. "quanto a lei personalmente, tra le 12,15 e le 19,00 era andata vagando per la città in cerca di rimorsi, ma non ne aveva trovati"
6. "se in questo racconto qualcosa dovrà scorrere, non sarà certo sangue"
30. "La durata dell'interrogatorio si spiega con la sorprendente pedanteria con cui Katharina Blum controllava ogni frase, si faceva leggere ogni parola messa a verbale. Ad esempio il verbo 'molestare' del paragrafo precedente era stato prima verbalizzato come 'scherzare', nella forma 'si mettevano a scherzare con me': cosa a cui Katharina Blum si ribello', difendendosi energicamente. Si giunse a vere e proprie controversie linguistiche tra lei e i procuratori (...) perché lei sosteneva che scherzare è un atto bilaterale, molestare invece un atto unilaterale, e di un atto unilaterale si era in effetti sempre trattato. Quando i funzionari le dissero che tutto quello non era poi cosi importante e che era colpa sua se l'interrogatorio durava più del normale, lei disse che non avrebbe firmato nessun verbale in cui, anziché di molestare, si parlasse di scherzare. La differenza, per lei, era essenziale, e uno dei motivi per cui si era separata dal marito era appunto che lui non aveva mai scherzato, con lei, ma l'aveva sempre molestata".
93. "Non soltanto vogliamo che qui scorra meno sangue possibile, ma anche la descrizione della violenza fisica, se proprio non si puo' evitare del tutto, dev'essere almeno ridotta al minimo imposto dai doveri della cronaca".
94. "Perché a un tratto il tuo studio ti appare cosi orribile, quasi disordinato e sporco, benché non vi si possa scoprire un granello di polvere e tutto sia al suo solito posto? Che cosa rende improvvisamente tanto odiose le rosse poltrone di cuoio in cui si sono trattati tanti buoni affari e condotte tante conversazioni confidenziali, dove si puo' sedere veramente comodi e ascoltare musica? Che cosa rende disgustosi perfino gli scaffali dei libri e sospetto lo stesso Chagall, con firma autografa, che pende alla parete e ora sembra addirittura un falso eseguito dallo stesso artista? Posacenere, accendino, flacone del whisky: che cosa abbiamo contro questi oggetti innocui, anche se costosi? Che cosa rende cosi insopportabile una giornata antipatica dopo una notte antipaticissima, e tende a tal punto i rapporti tra vecchi amici, che quasi ne sprizzano scintille? Che cosa abbiamo contro i muri di fibra ruvida che, tinteggiati d'un giallo tenue, sono ornati di disegni moderni, contemporanei?"
104. "Ci si occupa degli industriali, degli anarchici, dei direttori, dei rapinatori e degli impiegati di banca, ma chi si occupa dei nostri valorosi combattenti sul fronte del magnetofono? (...) Possibile che nessuno immagini a che prova vengono sottoposti tanti orecchi innocenti, tra crème caramel e pornografia spinta? S'invitano i giovani a seguire la carriera del pubblico impiego: e poi a chi li si lascia in balia? Agli sporcaccioni telefonici. Ecco finalmente un campo dove Chiese e sindacati potrebbero collaborare. Se non altro, si potrebbe studiare un programma culturale per ascoltatori telefonici clandestini. Nastri magnetici con lezioni di storia. Non è che costi tanto".
138. "Non siamo giunti all'integrazione, ma alla contraddizione. E ci permettiamo allora di chiedere: perché mai?"
notes: io non me lo ricordo quando e perché ho comprato questo libro. e non mi ricordo nemmeno se ho mai visto il film (ma non credo). è la storia di katharina blum, ventisettenne che uccide un giornalista perché autore di una campagna diffamatoria nei suoi confronti. libro strabello, ma è anche superfluo dirlo. nel frattempo continuo a pensare ai dieci libri fondamentali, e sono arrivata quasi a cinque. dice mio nipote che il suo film preferito è sempre l'ultimo che ha visto e gli è piaciuto. perché magari un film che ti è piaciuto molto dieci anni fa, lo rivedi adesso e non ti piace più. forse c'ha ragione. forse i dieci libri dovrei cercarli tra gli ultimi letti. pas facile. eh no.
Questo l'ho letto anch'io anni fa, mi ricordo che mi era piaciuto un sacco, ma se dovessi dirti di cosa parla, niente, nebbia, vuoto assoluto.
RispondiEliminaio nebbia e vuoto assoluto su quasi tutti i libri che leggo, alcuni li dimentico dopo un paio di mesi. leggiamo troppi libri e da troppo tempo per poterli ricordare tutti.
RispondiEliminail blog l'ho cominciato anche per avere una memoria esterna di quel che leggo.
non so a che servirà ma è rassicurante.
ti ringrazio anch'io per avermi ricordato un bellissimo libro: un faro nella nebbia
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